Esposto alla Biennale di Architettura di Venezia del 2021 all’interno del Padiglione Italia, il progetto dell’allestimento della scuola InsideOut nasce da una serie di interrogativi: quale è il fine dell’architettura? Quale è il ruolo delle Istituzioni culturali? Quali forme comunicative vanno utilizzate per stimolare dibattito sociale e culturale?
Biennale di Venezia
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Luogo
Biennale di Architettura di Venezia -
Progetto Architettonico
Andrea Tabocchini, Francesca Vittorini -
Opera dei ritratti
Ozmo (Gionata Gesi) -
Fotografie
Andrea Tabocchini, Teresa Letizia Bontà -
Curatore Biennale di Architettura
Hashim Sarkis -
Curatore Padiglione Italia
Alessandro Melis -
Curatrice sezione Global South
Paola Ruotolo
Andrea Tabocchini e Francesca Vittorini, autori del progetto, propongono un allestimento composto da due pannelli complementari – affiancando alle tradizionali foto del progetto architettonico il racconto del processo e dei protagonisti che lo hanno reso possibile. E così lo spazio espositivo viene diviso a metà: da un lato un pannello “formale” con 9 foto distribuite con un layout rigido che illustrano l’edificio; dall’altro un pannello “informale” con un grande disegno che porta alla Biennale i volti di tutte le persone che lo hanno costruito (abitanti della comunità locale e volontari provenienti da 20 paesi del mondo). L’opera che ritrae i volti è stata realizzata a mano dall’artista Ozmo (Gionata Gesi) direttamente in sito, utilizzando pennarelli e sgrassatore da cucina, portando il linguaggio informale della street art all’interno della Biennale.
Il risultato è un allestimento che prendendo ispirazione dal processo utilizzato per realizzare l'edificio sperimenta una maniera più diretta ed empatica di raccontare l'architettura. Un allestimento che mescola rappresentazioni formali ed informali, cercando un dialogo silenzioso tra contenuto e visitatore.