InsideOut è un prototipo di scuola costruito in un villaggio rurale del Ghana dove il vento aveva distrutto l’unica scuola della zona. Questo progetto non-profit, ideato da Andrea Tabocchini & Francesca Vittorini, ha vinto un concorso internazionale ed è stato costruito in 60 giorni con soli 12.000 euro, insieme al la comunità locale e a un gruppo di volontari provenienti da 20 paesi diversi.
InsideOut School
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Luogo
Ghana -
Progetto Architettonico
Andrea Tabocchini, Francesca Vittorini -
Workshop Leaders
Andrea Tabocchini, Francesca Vittorini, Lori Zillante (Italy) -
Partecipanti del Workshop
Adrian Aranda (Cuba), Ali Abidi (Tunisia), Alessia Bernini (Italia), Anastasia Nechalioti (Grecia), Aryan Vanaki (Iran), Austin Wyeth (USA), Beatriz Villapecellin (Spagna), Caterina Rogani (Italia), Elliot Rawlinson (UK), Emma Barrett (Australia), Jaakko Torvinen (Finlandia), Katharina Kohlroser (Austria), Laura Conti (Italia), Luis Rubio (Colombia), Marco Pappalardo (Italia), Margherità Memè (Italia), Miia Suomela (Finlandia), Nadia Avezzano (Italia), Nikolaos Nikolis (Grecia), Paulius Kliucininkas (Lituania), Pin Chih Liao (Taiwan), Po-Min Kung (Taiwan), Riccardo Guerri (Italia), Richard Migisha (Uganda), Sara Signori (Italia), Shih-Kai Lin (Taiwan), Simone Argentesi (Italia), Sofia Toni (Italia), Tarindu Baggya Millawage (Italia | Sri Lanka), Timothy Kölle (Germania), Urszula Bajcer (Polonia) -
Fotografi
Andrea Tabocchini, Beatriz Villapecellin, Austin Wyeth, Francesca Vittorini, Shih-Kai Lin, Kathatina Kohlroser
Non essendoci elettricità la scuola è stata costruita a mano, utilizzando le materie prime disponibili nel sito (terra, legno e vegetazione), spostando a mano 58.000 Kg di terreno e lavorando 3km di legno con due piallatrici manuali.
La mancanza di risorse e le limitazioni del sito sono diventate l’opportunità per proporre un progetto sostenibile che unisce architettura e paesaggio: i muri delle classi, sfalsati tra loro, sono costruiti compattando la terra locale; leggere strutture lignee sollevano i tetti “a zig-zag”, permettendo alla luce zenitale di entrare nell’edificio e generando una ventilazione naturale degli spazi, mentre la vegetazione del giardino si trasforma in prosecuzione dei portici, creando spazi d’ombra per studiare all’aperto.
Il risultato è un lavoro che rompe i limiti tra interno ed esterno, offrendo un’alternativa allo standard ed introverso layout delle classi: un design economico e facilmente replicabile che valorizza e stimola il sapere locale.
Largamente pubblicato, il progetto ha ricevuto numerosi premi internazionali ed è stato considerato da Designboom uno dei 10 migliori progetti di scuole al mondo nel 2017.